Nel maggior monumento di Pusiano, Palazzo Beauharnais, è situato un punto di informazioni turistiche dove si può ottenere anche una piantina con i vari luoghi d’interesse; in fondo all’elenco numerato trovo anche l’indicazione del cimitero con le “tombe Sorelle Isacchi”.
Chi va a Pusiano (sulle rive dell’omonimo laghetto, in provincia di Como) cercando il cimitero sa già ovviamente quel che cerca, ha già sentito parlare di queste due sorelle, Angela e Teresa, che qui e nei paesi del circondario vissero nel XIX secolo e morirono in fama di santità. Ma furono vere veggenti, oppure delle astute truffatrici, o ancora, delle povere giovani in buona fede “istruite” ad arte da qualcuno che aveva manie di grandezza? (Anche oggi ci sono personaggi così, magari anche tra il clero, un po’ troppo pronti a gridare al miracolo… come ce ne sono altri un po’ troppo pronti a tranciare giudizi negativi e a liquidare tutto come imbroglio o superstizione… ma ognuno risponde alla propria coscienza, dopotutto.)
La loro storia viene narrata con dovizia di particolari nel volume di Giancarlo Molteni “Il Giardino della Santa Parola . I segreti di Angela e Teresa Isacchi” (stampato nel 2009 da Cattaneo Grafiche), un libro ricchissimo per documentazione, anche fotografica, frutto di lunghe ricerche nate dal ritrovamento di un antico libriccino e da altri eventi casuali; avrebbe meritato un editing formale dal punto di vista della lingua, per una migliore lettura. Molteni ha dato alle stampe recentemente anche una storia di Pusiano, dove ricopre vari incarichi in campo civile e religioso.
Di poverissima e numerosa famiglia contadina, Angela (nata nel 1827) e Teresa (nata nel 1831) mostrarono fin dall’infanzia doni carismatici come la profezia, secondo le testimonianze dell’epoca; poi visioni e miracolose guarigioni, viaggi e pubblicazioni… insomma due vite davvero insolite, almeno per due contadinelle “illetterate”. La loro “avventura” inizia nel 1856 quando il nuovo parroco don Felice Mariani fonda una sorta di gruppo di preghiera per arginare la deriva morale e spirituale del territorio, e si trova ad aver a che fare con queste due singolari ragazze: Angela, affabile ma di poche parole, a quanto pare “vedeva” nei cuori, a chi si rivolgeva a lei per un consiglio spirituale sapeva esporre gli avvenimenti della loro vita e ammonirli con grande profondità; Teresa, timida e di figura sgradevole (scordiamoci il viso di biscuit di Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes), rozza anche nel parlare (si esprimeva quasi solo in dialetto, come Bernadette appunto, e come lei era inetta completamente negli studi e anche nei lavori che richiedessero una speciale applicazione mentale), sarà sempre spinta da visioni, ricercata per consigli o per ottenere grazie (come guarigioni ritenute miracolose); affronterà lunghi e continui pellegrinaggi verso i santuari italiani, svizzeri e perfino francesi, viaggi finanziati dai numerosi devoti, sia italiani che stranieri, tra cui si annovereranno anche personaggi di ceto sociale elevato, nobili, militari, politici, oltre che suore e sacerdoti…
Per decenni le sorelle (sempre vissute in estrema povertà) potranno “predicare” anche in chiesa, e in momenti particolarmente mistici pronunceranno le famose “parlate”, piene di “verità” teologiche che loro stesse non comprendevano (così sosterrà sempre il parroco), tanto che in seguito ne chiedevano il senso… La loro “Santa Parola” verrà trascritta dal parroco e dai loro devoti, spregiativamente chiamati poi “i Teresotti” e avversati dai successori di don Mariani. Le due sorelle, in particolare Teresa, osarono perfino rivolgersi al Papa, annunciando (pare) la fine del suo potere temporale e altri eventi storici!
La Curia milanese, nella cui Diocesi si trova Pusiano, ebbe principalmente l’atteggiamento di chi riteneva che, se tutto questo movimento non veniva da Dio, si sarebbe spento spontaneamente. Si tendeva quindi a minimizzare e a lasciar cadere nel dimenticatoio, ma non si può ignorare il grande seguito che le due sorelle ebbero per decenni, le numerose opere a stampa ricavate dalle loro riflessioni, la causa di beatificazione aperta per entrambe e mai giunta a compimento…
Certo è che anche in parrocchia si fece il possibile per far perdere le tracce di quella devozione, fino a cancellare le feste religiose predilette dai “Teresotti” ma anche gli affreschi fatti fare dalle Isacchi sulla facciata della parrocchiale, per non parlare delle decine di statue di santi ormai disperse. Restano però le pubblicazioni fatte a suo tempo, come le “Meditazioni per ciascun giorno del mese”, la “Guida per ascoltare la Santa Messa”, la “Divinazione delle sorelle Isacchi” e altro ancora, con espressioni a volte di incredibile profondità teologica e altre volte discorsi un po’ bizzarri per la Chiesa Cattolica del XXI secolo (anche se perfettamente normali per 150 anni fa).
Difficile se non impossibile dire se le sorelle Isacchi fossero sante e veggenti e realmente parlassero con Dio, la Madonna e i Santi; di sicuro la loro storia è stata volutamente “insabbiata”.
La tradizionale festa della Madonna della Neve il 5 agosto è l’occasione ideale per visitare Pusiano e in particolare il delizioso Santuario tanto legato alle memorie delle sorelle veggenti. Attualmente la prima giornata della festa prevede una grande fiera, l’illuminazione notturna del lago e l’immancabile spettacolo pirotecnico, mentre la giornata dedicata alla festa religiosa vede protagonista il Santuario con numerose “Messe con nevicata” (anche se può capitare che il mini-cannone sparaneve piazzato sopra il portico faccia cilecca per il caldo…). Infatti questa festività religiosa ricorda il miracolo della nevicata estiva che a Roma indicò il luogo dove edificare la chiesa poi detta Santa Maria Maggiore, il primo tempio in Occidente dedicato alla Madonna.
Il Santuario sulla collina di Pusiano è raggiungibile a piedi in circa mezz’ora dal lungolago (ma si può arrivare in auto fino a metà strada, e comunque nei giorni della festa è attivato un bus navetta), la via è tracciata da cappelle dei Misteri del Rosario rinnovate qualche anno fa, solo dove esisteva la Cappella della Madonna Bianca amata dai Teresotti ci si è limitati a piazzare una grande croce di legno senza ricostruire l’edificio; a un certo punto della salita, in mezzo al bosco, le moderne captazioni idriche hanno sostituito le fontanelle d’acqua ritenuta miracolosa.
vetrate dell’oratorio di San Francesco Saverio
Il Santuario ha begli affreschi antichi e moderne vetrate ispirate al Cantico delle Creature. In paese si trovano la parrocchiale, abbastanza modificata dai tempi delle Isacchi (sono spariti, dicevo, gli affreschi in facciata e la maggior parte delle statue); l’oratorio di San Francesco Saverio e di San Domenico che contiene ancora la venerata statua della Madonna della Provvidenza; la scuola materna parrocchiale per edificare la quale si demolì la casa-sacrario delle Isacchi; e altri luoghi d’interesse.
Appena fuori dal centro c’è il cimitero, lungo la strada per Erba, con ancora le tombe molto elaborate delle due sorelle e quelle (rifatte in tempi moderni) dei due parroci dell’epoca, don Mariani che sostenne e difese sempre Teresa e Angela (e magari le imbeccò? Un dubbio personale) e don Cazzaniga che sempre avversò i loro seguaci fino a farne quasi perdere perfino il ricordo.